Immagina Seveso Futura, al via un’indagine sullo smart working in città

Immagina Seveso Futura, al via un’indagine sullo smart working in città

I risultati del questionario serviranno ad analizzare i bisogni della cittadinanza e a suggerire un’iniziativa all’Amministrazione comunale

Con quale mezzo ti rechi al lavoro? Lavori in smart working? Se ci fosse uno spazio di coworking pubblico a Seveso saresti interessato a utilizzarlo? Queste sono solo alcune delle domande che si trovano nel questionario denominato “Smart working a Seveso” promosso da Seveso Futura.

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L’Associazione politica Seveso Futura, infatti, ha deciso di avviare un’indagine sul cosiddetto “lavoro agile” in città. L’obiettivo dell’Associazione è quello di conoscere meglio le abitudini dei cittadini da quando la vita di tutti è stata stravolta dall’emergenza sanitaria ancora in corso.

L’iniziativa è scaturita nell’ambito di uno dei quattro gruppi di lavoro di “Immagina Seveso Futura”, il nuovo percorso di partecipazione organizzata dall’Associazione politica.

Proprio nell’ambito di questa iniziativa – spiega Giancarlo La Pietra, referente del gruppo Impresa e Innovazione di Seveso Futura – abbiamo realizzato un questionario sul tema dello smart working per conoscere come questa nuova realtà sia entrata in modo prepotente nelle vite di tutti a seguito della pandemia e sia al momento vissuta e valutata dai cittadini”.

L’obiettivo conclusivo del questionario, i cui risultati saranno pubblicati a partire dal mese di marzo sul sito dell’associazione, è proprio quello di conoscere come i cittadini di Seveso vivono questa nuova dimensione lavorativa che ha portato a ridurre la mobilità verso le grandi città con un minor impatto ambientale, ma sicuramente alcune difficoltà di relazione”, aggiunge Mauro Barison, un altro componente del gruppo.

La dimensione del lavoro agile ci accompagnerà per molto tempo – spiega Cristiano Di Battista, un altro volontario di Seveso Futura – ed è proprio per questo motivo che noi dell’Associazione riteniamo importante conoscere il pensiero dei cittadini su questo tema, anche per poter suggerire all’amministrazione eventuali iniziative e progetti condivisi”.

La pandemia da Sars-Cov-2 ci ha colpito duramente e continua a metterci fortemente alla prova – conclude Giorgio Garofalo, presidente dell’Associazione –, ma alcune delle cose che il virus ci ha costretto a fare potranno tornarci utili anche in futuro: tutti faremo tesoro delle cose che abbiamo imparato e la pubblica amministrazione è chiamata ad ascoltare le nuove necessità e a rispondere ai bisogni emergenti”.