Insulti e censura in Consiglio comunale sul 25 Aprile. La minoranza scrive al Prefetto

Insulti e censura in Consiglio comunale sul 25 Aprile. La minoranza scrive al Prefetto

Seveso, 21.04.2024

Nell’ultimo Consiglio, la minoranza è stata zittita o silenziata. Tutto ciò per impedire ai consiglieri di discutere di un tema importante e di urgente attualità: la celebrazione del 25 aprile. Avremmo infatti voluto chiedere all’Amministrazione il motivo che la spinge a stravolgere la manifestazione.

Ma quando abbiamo tentato di avere chiarimenti è scattata la censura: ci è stata tolta la parola, ci è stato spento il microfono e abbiamo addirittura ricevuto insulti dai componenti di maggioranza: nella confusione si sono distinti chiaramente urla come “fascist*!”, “sei un giullare”, “scrivi al prefetto”, “le solite …ate di sinistra”.

A questo punto alcuni cittadini presenti in consiglio abbandonano l’aula in segno di protesta. Ma il clima non è migliorato: al nostro Consigliere comunale Giorgio Garofalo è stato addirittura impedito di fare una dichiarazione di voto. A quel punto Garofalo ha lasciato l’aula per protesta, chiedendo: “Vorrei fosse messo a verbale che non parteciperò alla votazione perché non mi è stato concesso di fare la dichiarazione di voto”, senza riuscire peraltro a esprimere il concetto perché il presidente decide di spegnere il microfono dopo le prime parole.

Parlando del 25 aprile avremmo voluto porci in maniera propositiva nel tentativo di unire la comunità in una data molto importante. Ma evidentemente questa destra ha un piano ben preciso rispetto a questa celebrazione e il caso di censura per lo scrittore Antonio Scurati è lì a testimoniarlo.

Ci siamo rivolti al Prefetto per la tutela dei nostri diritti di consiglieri comunali che vorrebbero partecipare: in consiglio comunale l’unico strumento che abbiamo è la parola, se questa ci viene tolta non ci rimane niente e ci chiediamo se abbia ancora senso partecipare alle sedute.

P.S: nel programma del 25 aprile 2024 l’Amministrazione comunale ha abolito il corteo ed escluso Anpi dagli interventi. Mentre nel manifesto ufficiale si parla di guerra civile 43/45 dimenticando la lotta di liberazione dal nazi-fascismo.