La vita nel tempo del Coronavirus

La vita nel tempo del Coronavirus

di Stefano Cereser

Giovedì scorso, il 19, 10 membri di Seveso Futura hanno fatto una riunione. Ma non la classica riunione in una sede o a casa di qualcuno. No, ognuno da casa propria. Un collegamento reso possibile grazie alle conoscenze del nostro guru dell’informatica, tal Cristiano Di Battista.

È stata una esperienza interessante e utile. Da una parte mi/ci ha dato la conoscenza di un altro strumento di comunicazione – l’informatica non finisce mai di stupire; dall’altra ci ha dato la possibilità in primis di rivederci tutti insieme e di comunicare collettivamente. Era da tempo che non ci vedevamo e che non discutevamo. Tanto tempo. Sembra incredibile quanto circa un mese possa sembrare lungo. Ma nella situazione che ci troviamo a vivere, il restringimento delle relazioni sociali, ridotto all’interno del proprio nucleo famigliare, mi ha fatto percepire come lunghissimo il tempo che ci ha separati. Letto in un diverso contesto, sembra quasi la lettera di un innamorato alla sua bella.

Ci siamo scambiati le nostre sensazioni sul come stiamo vivendo questo periodo e come occupiamo il tempo libero di questa non libertà. Sembra un ossimoro. Comunque, 10 persone che rappresentano quasi altrettante realtà e condizioni. C’è il pendolare che sta lavorando nel suo abituale luogo di lavoro; chi lavora da casa con il telelavoro (che piace chiamare smart work); chi lavora parzialmente; chi ha ricevuto disdette di commesse; chi è stato “lasciato a casa” dall’azienda; chi un lavoro non l’aveva neppure prima; chi a casa (ma non IN casa) già ci stava perché in pensione; chi denuncia qualche sintomo che potrebbe far pensare al contagio; chi, purtroppo, il coronavirus lo ha contratto.

Si, certo, non sono rappresentate tutte le possibili componenti della società, ma alla fine ne risultiamo un bello spaccato. E questo spaccato, dopo che si è raccontato le proprie impressioni sulla situazione e quello che sta facendo in questi giorni, ha pensato di condividere il proprio stato d’animo, le proprie esperienze, il vivere in questo momento in questa condizione sulle pagine del nostro sito: www.sevesofutura.it

Perché questo? Intanto per lasciare traccia di ciò che ci sta accadendo e come lo stiamo vivendo. Poi perché la diffusione di informazioni può essere utile per scoprire come risolvere problemi o anche per capire che ci sono problemi comuni che non riusciamo a risolvere e che magari condividendoli potrebbero trovare una risposta. Infine, per provare a ipotizzare cosa fare o cosa non fare affinché non ci capiti di ritrovarci nuovamente a dover affrontare una nuova situazione emergenziale impreparati.

Possiamo dire, senza tema di smentita, che ci siamo dati il compito a casa. Un compito che comunque non dovrà passare al vaglio di un professore – quindi nessuna paura del voto – ma che al più potrebbe essere reclamato dal già menzionato guru che vorrà avere del materiale da pubblicare sul già indicato sito.

Ma forse anche su Facebook e poi su YouTube e … No, beh calma. Non vogliamo farci prendere dal protagonismo. Vogliamo confrontarci, non solo fra di noi, ma anche con il contributo di altri.